Programma di reverse mentorship

Perché un programma di reverse Mentorship consente alla Generazione Z di potenziare gli sforzi di sostenibilità della vostra azienda

Secondo un'indagine condotta da KPMG nel Regno Unito alla fine del 2022, un intervistato su tre di età compresa tra i 18 e i 24 anni ha rifiutato un lavoro perché non reputava soddisfacente l'impegno riposto dall'azienda in ambito ESG. Questo dato non dovrebbe sorprendere.

Come ha scritto la collega Jessica Wang nella sua guida per le aziende che assumono ragazzi della Gen Z, le persone che entrano nel mondo del lavoro hanno a cuore il pianeta. L'indagine 2023 Gen Z e Millennial di Deloitte ha rilevato che la metà degli intervistati Gen Z sta facendo pressione sui propri datori di lavoro per affrontare questo problema. Se non state affrontando questo tema all’interno della vostra organizzazione, bisogna provvedere al più presto per restare al passo.
 
Qual è la soluzione? Un' opzione potrebbe essere il reverse mentorship. In questo articolo, analizzeremo cos'è il reverse mentorship, quali vantaggi può apportare alla tua azienda e offriremo consigli su come inserire la sostenibilità nell'agenda.
 

Mentorship inversa e Gen Z: informazioni chiave

  • La generazione Z è interessata alla sostenibilità e prenderà decisioni riguardo la propria carriera considerando anche questo aspetto.
  • Il Learning Mindset Report di Hays rivela la popolarità e l'efficacia dei programmi di mentorship.
  • I professionisti più giovani possono trarre benefici dall'insegnamento e dall'influenza delle figure senior, tra cui maggiore soddisfazione e impegno.
  • Nel frattempo, i lavoratori senior sono in grado di acquisire una visione preziosa delle nuove tendenze e dei nuovi strumenti e di come possono essere utilizzati in modo efficace per plasmare l'ambiente di lavoro.

Che cos'è la reverse mentorship?

Un programma di reverse mentorship prevede che le risorse junior (spesso più giovani) condividano le loro conoscenze con i colleghi senior. Sebbene i lavoratori della Gen Z siano nuovi sul posto di lavoro, le conoscenze, le skills e le capacità che hanno sviluppato finora possono essere condivise con i colleghi più affermati, che possono avere delle lacune nelle loro conoscenze, in particolare per quanto riguarda le dinamiche e le esigenze contemporanee.
 
Dato che il 77% della Gen Z è favorevole all'insegnamento dell'educazione ambientale nelle scuole, è chiaro che per loro la formazione sulle questioni legate al "green" è importante.
 

Quali sono i vantaggi della reverse mentorship?

Un programma di reverse mentorship può aumentare il coinvolgimento dei dipendenti facendo sentire i colleghi più apprezzati. Questo vale soprattutto per i più giovani, che potrebbero avere la sensazione di non essere presi in considerazione all'interno della propria azienda. In effetti, solo il 15% degli intervistati della Gen Z nell'indagine di Deloitte si è sentito in grado di influenzare i programmi di sostenibilità del proprio datore di lavoro.
 
Dato che può essere difficile coltivare i rapporti tra generazioni diverse sul posto di lavoro, un programma di reverse mentorship può essere un metodo efficace per rafforzarne la comunicazione e la collaborazione. Il giovane mentor può essere orgoglioso di avere qualcosa da offrire alla propria azienda e dimostrare che la sua visione per la sostenibilità è rilevante e importante.
 
Il successo del programma è dimostrato. Come ha rilevato Hays nel suo Learning Mindset Report, il 76% dei datori di lavoro e il 66% dei dipendenti sono soddisfatti dell'impatto del piano di mentorship nella loro azienda.
 
Anche altre aziende hanno condiviso le loro storie di successo nel portare l'intera forza lavoro ad aggiornarsi.
 

Come si può implementare il reverse mentorship?

I programmi di reverse mentorship sono composti da:
 
  • Un mentee, ovvero una persona di alto livello che può avere un impatto sulla cultura aziendale (tipicamente un Director, un Direttore Generale, un Manager). Si tratta di una persona che desidera ampliare la propria consapevolezza in materia di sostenibilità e che vuole partecipare alla guida del cambiamento nel settore.
  • Un mentor, che desideri avere l'opportunità di ampliare il proprio network e di sostenere un mentee nell'ampliamento delle sue conoscenze, in particolare in materia di sostenibilità.
È importante che entrambe le parti affrontino la sfida nel modo più corretto. Da una parte, chi ha più esperienza, potrebbe sentirsi trattato con condiscendenza all'idea di essere guidato dai colleghi Gen Z. Dall’altra, chi è nuovo nel mondo del lavoro, potrebbe trovarsi di fronte a difficoltà nel costruire relazioni.
 
Come si può favorire un atteggiamento positivo da parte di tutti? Il primo passo è stabilire obiettivi chiari dal programma di reverse mentorshp, in linea con quelli di sostenibilità della tua azienda. Stabilisci se si tratterà di una collaborazione continuativa o di un piano a breve termine; se farai un piccolo esperimento o lo estenderai su larga scala.
 
Identifica all'interno dell'azienda i mentori e mentee. Hai la forza lavoro Gen Z giusta, dotata di competenze green? O sono loro stessi ad aver bisogno di una maggiore formazione sull'argomento (cosa che probabilmente saranno disposti a fare)?
 
Infine, comunicate chiaramente con coloro che hanno espresso interesse a saperne di più sulla sostenibilità, o a coloro che in azienda pensi abbiano bisogno di queste conoscenze. Chiarisci perché in azienda state organizzando il programma di reverse mentorship e quali saranno gli obiettivi, il calendario e il motivo per cui hai selezionato i mentori. Una volta avviato il programma, pianifica colloqui di feedback e continua ad aggiustare e migliorare man mano che il programma procede.

 

Mentorship inversa e Gen Z: i prossimi passi

Sebbene il reverse mentoring rappresenti un cambiamento culturale importante, i vantaggi sono evidenti. Aumenta il coinvolgimento dei dipendenti, migliora le competenze della forza lavoro e riduce i tassi di abbandono. Sfruttando le conoscenze e la passione dei lavoratori della Gen Z, la tua azienda potrà fare passi da gigante nell'ambito della sostenibilità.

Pensa se un programma di questo tipo è adatto alla tua organizzazione e segui i passi sopra elencati per iniziare. Con la giusta direzione, potrai contare su una forza lavoro più informata e soddisfatta!

 

 

KIRSTY GREEN-MANN

Global Head Of Sustainability, Hays
 
Kirsty ha un'esperienza di circa 20 anni come professionista senior nel campo della sostenibilitá aziendale. Ha definito la strategia di Hays e lavorato su una vasta gamma di temi ESG. Le principali aree di esperienza includono la comunicazione e la divulgazione della sostenibilità, l'impatto sociale, il business e i diritti umani. Prima di entrare in Hays, Kirsty ha lavorato presso lo studio legale commerciale Burges Salmon LLP, leader nel Regno Unito, e prima ancora presso Imperial Brands PLC, dove, in qualità di Group Head of Corporate Responsibility, è stata responsabile della formulazione e dell'implementazione della strategia globale e ha lavorato in partnership multi-stakeholder per affrontare i problemi di sostenibilità nella catena di fornitura, in particolare nell'Africa sub-sahariana. È membro dell'Institute of Corporate Responsibility and Sustainability (FICRS), dell'Institute of Environmental Management and Assessment (FIEMA) e del Chartered Institute of Personnel and Development (FCIPD).

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