Chief AI Officer: necessità strategica o tendenza del momento?

 
La rapida evoluzione dell'intelligenza artificiale ne rende ormai cruciale l’implementazione per le aziende di ogni dimensione. Con l'IA che si integra sempre più profondamente nella nostra quotidianità, sorge spontanea una domanda: la tua organizzazione sta adottando le giuste strategie per adottare strumenti di IA o sta semplicemente seguendo una moda? 

Dato il crescente impatto dell'IA sulle strategie aziendali, è davvero necessario un Chief AI Officer (CAIO) nella C-suite dirigenziale? Recenti studi sembrano suggerirlo: una ricerca nel Regno Unito ha rivelato che il 48% delle aziende FTSE 100 impiega un Chief AI Officer, mentre più della metà degli intervistati in un sondaggio di Amazon Canada collabora con una figura simile.

Potremmo assistere a un'affermazione del CAIO accanto a ruoli come il Chief Data Officer e il Chief Information Security Officer? Scopri se questa tendenza può essere la scelta più adatta per la tua azienda.

 

Quali organizzazioni hanno assunto un Chief AI Officer?

Se ricerchiamo su LinkedIn "Chief AI Officer", il numero effettivo di persone che ricoprono questo ruolo potrebbe essere inferiore rispetto a quanto indicato dalle statistiche. La maggior parte dei CAIO trovati lavorano in due categorie di aziende:

  • Start-up: in queste realtà, il ruolo può essere integrato più facilmente nella struttura ridotta, con minore attrito e maggiore influenza.
  • Aziende SaaS: in particolare quelle che offrono soluzioni IA o sviluppano prodotti basati sull'IA.

Nelle grandi imprese o organizzazioni, invece, il ruolo del Chief AI Officer è un'estensione di altre posizioni, come il Chief Data Officer o il Chief Digital Officer. Questo non è particolarmente sorprendente, data l'importanza dell’accesso a dati puliti per un'efficace utilizzo degli strumenti di IA.

Deni Boncheva, Global Head of Data di Hays, commenta: “Molti professionisti senior nel settore dell’analisi dei dati hanno fatto fatica a dimostrare il loro valore negli ultimi anni. Ora, mentre tutti vogliono utilizzare l'IA per risolvere i loro problemi, capisco perché molti professionisti dei dati vorrebbero aggiungere l'IA alle loro responsabilità.”

 

Perché le aziende stanno assumendo Chief AI Officer?

Ci si chiede, quindi, perché così tante organizzazioni si vantano di avere un CAIO? E perché proprio ora? James Hutt, della società di consulenza tecnologica Paradigm Junction, offre una prospettiva sul mercato attuale: “Molti leader senior con cui parlo vogliono che la loro organizzazione adotti l'IA più rapidamente, ma trovano difficile agire all'interno dei loro settori verticali. L'idea di assumere un Chief AI Officer è, in alcuni casi, una manifestazione tangibile del desiderio di accelerare il cambiamento, poiché si muove tra settori verticali.”

Deni Boncheva fa riferimento alla curva a S dell'innovazione, un modello grafico che illustra come l'adozione della tecnologia cambi nel tempo: un inizio lento, una crescita rapida, quindi un plateau man mano che si avvicina la maturità. Poco prima che le prestazioni di un prodotto si stabilizzino, l'innovazione genera nuova crescita e inizia una nuova curva a S. “Con l'IA, siamo all'inizio di una nuova curva di innovazione e sappiamo che la crescita avviene rapidamente. Credo che le persone siano preoccupate e pensino 'Oh no! La mia azienda sarà irrilevante se non parliamo di IA!'. È comprensibile ma, personalmente, non credo che così tante aziende stiano ottenendo i ritorni che si aspettavano.”

Per le aziende che si sentono in ritardo mentre questa curva sale, assumere un Chief AI Officer può sembrare una buona idea. L'IA può essere molto utile alle organizzazioni in modo trasversale, anziché considerare gli strumenti di intelligenza artificiale come utili solo al team IT. Secondo quanto emerge dalla Hays Italia Salary Guide 2025, la quota di professionisti che dichiara di utilizzare tecnologie o strumenti di IA Generativa è passata dal 20% del 2023 a ben il 43% nel 2024, con picchi che arrivano al 58% tra i più giovani, convinti che possa portare vantaggi in termini di aumento della produttività e dell’efficienza, supporto nell’analisi dei dati, creatività e generazione di idee e riduzione dell’errore umano.

 

Quindi, assumere un CAIO è la soluzione? Non necessariamente.

Anche se è allettante effettuare una nomina dirigenziale per supervisionare l'IA, può essere rischioso farlo senza una struttura adeguata. Il sostegno e la fiducia della senior leadership sono importanti, ma non sono gli unici: i benefici e l'impatto dell'intelligenza artificiale riguardano tutti. Per implementarla efficacemente, dovrai coinvolgere tutto il personale nel percorso.

Per James Hutt, le insidie del reclutamento esterno sono chiare: “Il vero rischio di assumere una persona nuova nel ruolo di Chief AI Officer è che non conosca veramente come funziona l'azienda. Apportando modifiche, potrebbe introdurre delle novità. Tuttavia, la trasformazione digitale implica il cambiamento di processi e obiettivi, aumentando così anche i rischi. Una persona appena arrivata spesso fa fatica ad apportare subito tutti questi cambiamenti.”

L’architettura dei dati della tua azienda è in buone condizioni? Secondo Deni Boncheva, il lavoro di un Chief AI Officer è strettamente correlato alla configurazione dei dati: “Se i vostri dati non sono in ordine, come potrà il vostro CAIO raggiungere dei risultati?”

Può essere insidioso anche espandere le competenze del vostro Chief Digital Officer o Chief Data Officer. L'implementazione dell'IA è diversa dalla precedente trasformazione digitale, principalmente a causa del suo impatto trasversale. Molti CDO potrebbero essere inesperti nella gestione di tale portata. Nonostante le loro conoscenze, i vostri sforzi potrebbero incontrare ostacoli quando si tratta di integrazione più ampia senza che queste persone ricevano la giusta riqualificazione.

 

 

Quali sono le alternative?

Il numero di persone che ricoprono il ruolo di Chief AI Officer è in crescita e ti preoccupi di non averne uno nella tua azienda? Non sei l’unico. Nelle aziende più grandi che dispongono della giusta struttura, dell'architettura dei dati e delle competenze per supportarlo, questo ruolo può essere una risorsa. Lo stesso vale per le start-up, che hanno il vantaggio di essere spesso native digitali.

D’altra parte, se quanto sopra ti ha fatto riflettere sulla reale necessità di un CAIO nel tuo CdA, ci sono delle alternative che puoi valutare.

Soluzioni interne

Coinvolgere un gruppo di persone interne all’azienda per ottenere un feedback può apportare molti benefici. Secondo James Hutt, le aziende “hanno avuto successo creando gruppi di lavoro interni, presieduti da una figura senior, per vagliare diverse opportunità, soprattutto quando sono stati guidati da un dirigente senior proveniente dal settore P&L (Profit and Loss): si può imparare molto quando si ha totale comprensione del business”. Questo gruppo non avrà necessariamente un impatto diretto sulle scelte in materia di intelligenza artificiale. Tuttavia, le idee e gli approcci del gruppo dovrebbero essere presi in considerazione dai decisori.

Consulenza esterna

Le competenze e l'esperienza in IA non devono essere limitate al solo personale interno. Esistono esperti con anni di esperienza nella trasformazione digitale che possono consigliare all’azienda come implementare l’IA e come utilizzarla per analizzare il comportamento dei clienti. La sfida è trovare un consulente che sia davvero in grado di offrire un valore reale.

 

Qual è la soluzione più adatta alla tua organizzazione? Non perdere di vista le tue risorse più importanti: le persone e i dati. Che assumiate o meno un Chief AI Officer, effettuate un’onesta valutazione della situazione di partenza per non ostacolare un vero progresso. Uno spreco di tempo, denaro e fatica (nonché un possibile turnover dei dipendenti) può causare più danni.

Se sei alla ricerca delle competenze pù adatte per supportare l’avanzamento tecnologico della tua azienda, contatta Hays oggi stesso.

 

Autore

James Milligan, Global Head of Technology Solutions

James Milligan è il Global Head of Technology Solutions di Hays, dove è approdato nel 2000. Nel suo role, è responsabile dello sviluppo strategico delle business IT di Hays a livello globale.

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