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Quasi la metà dei professionisti pensa che il proprio posto di lavoro non abbia problemi con i pregiudizi di genere

Un sondaggio condotto da Hays a livello globale ha rivelato che il 47% dei professionisti intervistati ritiene che non ci siano problemi con i bias di genere all'interno della propria azienda.

Hays ha intervistato oltre 11.400 persone in tutto il mondo con l’obiettivo di scoprire se secondo i professionisti esistano pregiudizi di genere all'interno delle aziende in cui lavorano e se, nel caso, tali problematiche siano affrontate.

La maggioranza dei partecipanti (47%) ha affermato di non aver rilevato alcun pregiudizio di genere nel proprio posto di lavoro. Il 26%, invece, la pensa in modo contrario, sottolineando il fatto che tale questione non sia stata fronteggiata, il 16% ha riscontrato tale problema ma afferma che non sia stata intrapresa alcuna azione per eliminarlo. Il restante 11% degli intervistati, infine, non sa se nella propria organizzazione ci siano pregiudizi legati al genere.

Hays ha condotto questo sondaggio in occasione della Giornata internazionale della Donna, una ricorrenza mondiale che vuole celebrare le conquiste sociali, economiche, culturali e politiche delle donne. L’indagine è stata strutturata in modo tale da approfondire il tema della Giornata internazionale della Donna di quest’anno #BreakTheBias, attraverso cui si vuole sottolineare come il pregiudizio, intenzionale o involontario che sia, renda difficile il progresso delle donne.

Sandra Henke (Hays Group Head of People and Culture) commenta in questo modo i risultati del sondaggio: “L'esistenza di pregiudizi di genere è una realtà da tempo presente in numerose aziende, nonostante siano state messe in campo misure efficaci per cercare di contrastarli. È positivo vedere come siano stati compiuti molti passi in avanti negli ultimi anni, dal momento che quasi la metà degli intervistati ritiene di non aver rilevato la presenza di alcun problema di pregiudizi di genere nel proprio posto di lavoro. Tuttavia, il 42% afferma l’esistenza di gender bias nelle proprie realtà professionali. Tutte le aziende devono essere propense ad identificare ed affrontare l'impatto di tali pregiudizi".

Sandra continua: “Purtroppo i pregiudizi sul posto di lavoro sono ancora molto presenti. Essi sono radicati nel modo in cui molte persone pensano ed agiscono nei confronti degli altri, sia che di questo ne siamo consapevoli o meno. Tali pregiudizi inevitabilmente influenzano le nostre decisioni e ostacolano a volte la comprensione del fatto che sia importante sradicarli dalle aziende e della società in generale. Ci sono diversi modi in cui tali bias possono presentarsi, perciò coloro che ricoprono posizioni di leadership devono prestare massima attenzione a questo argomento".

Sandra ha elencato qui sotto alcuni suggerimenti per le aziende, al fine di aiutarle a combattere i pregiudizi di genere all'interno delle rispettive realtà professionali.

  • Indagare e valutare i pregiudizi all'interno dell’azienda
    “I leader aziendali devono informarsi sui pregiudizi inconsci e poi chiedersi quali di questi possano esser presenti all'interno della loro realtà lavorativa. Inizialmente potrebbe non essere lampante che una qualche forma di pregiudizio sia prevalente, quindi è bene confrontarsi con diverse persone all'interno dell’azienda stessa per comprendere che cosa essi considerano come gender bias”.
  • Formare i propri dipendenti
    "È consigliabile formare i propri dipendenti in merito ai pregiudizi inconsci, portando esempi quotidiani ed offrendo esercizi che aiutino a dimostrarne l'impatto. Essere consapevoli dei pregiudizi, infatti, è un modo estremamente efficace per affrontare il problema come azienda. Questa può anche essere un’occasione per rendere le persone che lavorano con te ben consapevoli del perché l’affrontare queste tematiche sia una responsabilità di tutti e non soltanto di coloro che sono influenzati negativamente dai pregiudizi stessi”.
  • Incoraggiare a discutere sui pregiudizi
    È importante che le aziende incoraggino i propri dipendenti a denunciare i pregiudizi ed a creare un ambiente di lavoro in cui le persone si sentano a proprio agio nel parlare delle proprie esperienze. Questo è l'unico modo in cui poter imparare come leader e come azienda. Non puoi sradicare i pregiudizi senza sapere dove essi risiedono: ciò comporta il dover aprire vie di comunicazione e di ascolto”.
  • Agire
    “Le aziende ed i leader delle stesse possono intraprendere in modo proattivo azioni in grado di rimuovere permanentemente i pregiudizi dai luoghi di lavoro. Si può iniziare fornendo a tutti i dipendenti una formazione sui quelli inconsci ed in seguito cercare di rimuoverli sin dal processo di selezione del personale. Ad esempio, uno step che le aziende possono fare è quello di evitare di utilizzare parole che abbiano una connotazione maschile nel momento in cui scrivono il testo degli annunci di lavoro".

Le risposte sono state raccolte attraverso un sondaggio web condotto da Hays su LinkedIn tra il 14 Febbraio ed il 16 Febbraio 2022.

 

Autore: Sandra Henke, Group Head of People and Culture di Hays

Sandra Henke è Group Head of People and Culture di Hays. È membro del consiglio di amministrazione con responsabilità per People and Culture strategy and best practice. La sua principale area di interesse è continuare a far evolvere la nostra cultura e le best practice delle persone, con un focus specifico su diversità e inclusione, gestione del cambiamento, leadership e sviluppo dei talenti, successione, capacità di gestione e coinvolgimento dei dipendenti.

Ha una passione di lunga data per il ruolo che leadership and cultural development svolgono nel plasmare il successo aziendale ed umano.

Nata e cresciuta in Nuova Zelanda, Sandra ha lavorato per Hays negli ultimi 20 anni, originariamente in Australia, dove il suo ultimo ruolo è stato quello di HR Director of the Asia Pacific region. Si è trasferita a Londra nel 2012 per assumere un ruolo in UK&I ed è stata promossa al Group Management Board nel 2017.