Settembre, si torna al lavoro: per molti il vero trauma post-ferie non è la scrivania, ma il manager.

Analisi HAYS Italia: 2 lavoratori su 3 hanno lasciato un impiego a causa del proprio capo. E il ritorno alla scrivania dopo le ferie diventa ancor più pesante se a mancare sono empatia, ascolto e leadership.
 
Milano, 8 settembre 2025 –Il rientro dalle ferie estive è uno dei momenti più faticosi dell’anno: dopo settimane di pausa, riprendere la routine tra agende piene, e-mail arretrate e nuove scadenze può essere una vera sfida. Ma per molti lavoratori italiani, il vero ostacolo non è solo il carico di lavoro: spesso è il manager. Ad accoglierli al rientro spesso ci sono figure percepite come poco chiare nella comunicazione (38%), diffidenti (29%), egocentriche (20%) o apertamente autoritarie (17%). Caratteristiche che non solo compromettono il clima aziendale, ma rischiano di spegnere sul nascere qualsiasi entusiasmo o motivazione accumulata durante la pausa estiva.

È quanto emerge da un’analisi condotta da HAYS Italia, società internazionale di recruiting, che ha voluto approfondire il divario tra il manager ideale immaginato dai lavoratori italiani e quello con cui si confrontano quotidianamente. L’indagine, realizzata su un campione di oltre 500 professionisti[1], ha evidenziato come due lavoratori su tre abbiano lasciato almeno un impiego proprio a causa del proprio capo, a conferma di quanto la leadership possa incidere profondamente sul benessere lavorativo e sulla decisione di restare in azienda. Eppure, le aspettative sono chiare: i lavoratori desiderano figure empatiche (42%), autorevoli (39%) e trasparenti (36%), capaci di valorizzare i talenti, ascoltare attivamente e costruire un clima di fiducia. Un modello di leadership che, per molti, resta ancora lontano dalla realtà.

A complicare il quadro, il fatto che il 60% degli intervistati ritiene che il proprio capo stia attivamente limitando il loro sviluppo professionale. Un dato che sottolinea quanto il rientro al lavoro non sia solo una questione di organizzazione, ma anche – e soprattutto – di capacità di guida reale.

“Settembre dovrebbe essere un’occasione per ripartire con energia e nuovi obiettivi, ma senza una leadership capace di motivare e coinvolgere le persone, il rientro si trasforma in un momento di forte disallineamento. - dichiara Alessio Campi, People & Culture Director di HAYS Italia. - “I manager hanno oggi un impatto diretto sul benessere delle persone e sulle performance aziendali: per questo è fondamentale formarli non solo sulle competenze tecniche, ma anche su ascolto, empatia e gestione delle relazioni”

Per facilitare il rientro post-ferie e sostenere davvero la motivazione del team, è fondamentale che i manager adottino comportamenti in linea con un modello di leadership più empatico, costruttivo e orientato alle persone. Anche piccoli gesti, se coerenti e autentici, possono fare la differenza. Secondo gli esperti HAYS, ecco alcune azioni utili da parte dei manager per agevolare una ripartenza positiva:

  • Organizzare un rientro graduale del team, ad esempio pianificando il ritorno a metà settimana per  riallinearsi con calma, riprendere il punto sulle attività e prepararsi al meglio per ripartire con slancio e pieno ritmo dal lunedì successivo.
  • Organizzare una colazione o pausa caffè di benvenuto: un momento informale per ritrovarsi, rompere il ghiaccio e ricreare connessione.
  • Chiarire aspettative, modalità di lavoro e priorità, per evitare ambiguità e favorire un clima di fiducia.
  • Delegare con fiducia: dare spazio alle persone di prendere iniziativa, mostrando fiducia nelle loro capacità.
  • Fissare momenti individuali con ciascun membro del team, per allinearsi su priorità e obiettivi a breve termine, favorendo una ripresa graduale ma focalizzata;
  • Dare il buon esempio nella gestione delle pause e del tempo, mostrando attenzione al benessere e non solo alla produttività;

Azioni semplici, ma fondamentali per rientrare con il piede giusto e dimostrare, con i fatti, uno stile di leadership davvero centrato sulle persone.

Come vorrei che fosse il manager ideale

%

Empatia e comprensione

42%

Autorevolezza e leadership

39%

Onestà e trasparenza

36%

Sostegno e valorizzazione dei talenti

36%

Capacità di delegare e responsabilizzare i talenti

35%

Capacità decisionale (decision making)

29%

Com’è il manager reale

%

È poco chiaro

39%

Non si fida

29%

Non favorisce la crescita

26%

È egocentrico

20%

Non mi ascolta

18%

È autoritario

17%

 


[1] Indagine condotta da HAYS Italia con il metodo survey online su un campione di oltre 500 lavoratori a maggio-giugno 2025