Sei preoccupato di non saperti più relazionare con i colleghi in ufficio?

A causa delle continue restrizioni dovute alla pandemia COVID-19, l'ultima volta che ho avuto l’occasione di uscire da casa (oltre che per andare al supermercato) è stata quando ho partecipato come intervistatrice al Festival del Libro che si svolge nel mese di Settembre.

 
Ero davvero emozionata per questo evento, tuttavia, nel momento in cui sono salita in macchina, mi sono resa conto che avevo quasi finito la benzina, ma alla fine sono arrivata... Mi sentivo piuttosto stressata e ho avuto bisogno di cinque minuti per riprendermi. Quando finalmente sono scesa dalla mia auto e sono entrata nella sala dell’evento, ho dovuto rispettare le norme di distanziamento sociale, senza potermi avvicinare troppo a nessuno e iniziando le conversazioni in un modo davvero strano.
 

Le restrizioni dovute al COVID-19 hanno influito negativamente sulla nostra capacità di relazionarci con gli altri?

 
Nel viaggio di ritorno ho riflettuto su quanto potrebbe risultare strano rientrare dopo tanto tempo in ufficio o nell'ambiente di lavoro. Avremo perso la capacità di comportarci nel modo in cui siamo sempre stati abituati? Come interagiremo con gli altri, dal momento che Zoom e il mondo virtuale hanno cambiato così tanto le nostre abitudini comunicative? La nostra capacità di socializzare potrebbe esser stata danneggiata?
 
In quanto esseri umani, la parte primordiale del nostro cervello (l'Amigdala Limbica) ci permette di avvertire un pregiudizio negativo che ci allerta su ciò che riteniamo sbagliato (o minaccioso) per noi stessi e di cercare conforto in ciò che ci risulta più familiare. Essendo l’essere umano di natura adattiva, nel corso dell’ultimo anno siamo riusciti a rendere familiare l'insolito (stare chiusi in casa e lavorare da remoto). Quindi ora tutto quello che una volta era la normalità ci sembrerà strano e forse lo consideriamo quasi una minaccia.
 
Ci potranno essere davvero situazioni di rischio. Per tutti coloro che hanno continuato a lavorare in prima linea in quanto impegnati in attività definite essenziali ci sono stati controlli, equilibri e regole che sono state modificati più volte.
 
Come adattarsi al ritorno alla vita da ufficio
 
Per la maggior parte di noi, tuttavia, i ripetuti avvertimenti da parte dei Governi di rimanere a casa risultano quasi in contrasto con l’idea di tornare in ufficio, per cui la prospettiva di farlo ci potrebbe far sentire naturalmente a disagio. Aggiungi a quel familiare timore o apprensione del "ritorno in ufficio" che eravamo soliti provare dopo una vacanza anche la paura del pendolarismo, non sorprende che si possa essere in ansia nel dover lasciare la propria zona di comfort per quello che sembra l'ignoto.
 
Cinque suggerimenti per ritornare in ufficio nel migliore dei modi:
 
  1. Se ti senti stressato, parlane con il tuo diretto superiore o con i colleghi, anche perché probabilmente anche loro provano lo stesso sentimento.
  2. Esercitati a riprendere una buona "routine di rientro" il prima possibile, in modo che il tempo necessario per alzarti, raggiungere il luogo di lavoro o semplicemente rimanere in ufficio non sia in contrasto con il tuo nuovo orologio biologico. Ciò include anche avere un sonno di buona qualità e abbastanza lungo per sentirti ben riposato.
  3. Concediti frequenti pause durante la giornata per camminare nella natura, fare esercizi di respirazione, ascoltare una registrazione meditativa o semplicemente sederti su una panchina e goderti il pranzo. L'esercizio fisico è un ottimo antidoto allo stress quindi, se puoi, vai al lavoro in bicicletta, cammina o fai attività fisica che di sicuro arricchirà anche la tua giornata.
  4. Per riprendere il giusto stato d'animo, nel tornare al lavoro ricordati che hai familiarità con ciò che ci si aspetta da te in ufficio. Una volta lì, esercitati ad essere gentile con te stesso, se ti dovessi sentire stressato.
  5. Fai una “valutazione del WFH (Working from Home)” degli ultimi mesi. Chiediti cosa ha funzionato bene mentre sei stato lontano dall'ufficio. Elenca quei comportamenti che hanno aumentato la tua produttività e il tuo benessere fisico-mentale. Pensa quindi al modo in cui potrebbero essere trasferite sul posto di lavoro.

Come rafforzare le interazioni sociali in ufficio
 
Per natura siamo abituati ad essere sempre connessi ed a vivere in comunità; un modo per punire le persone è separarle ed isolarle con la forza, come lo stare in prigione. La solitudine colpisce i tuoi ormoni, e la solitudine cronica può avere un effetto dannoso su una persona, come farla arrivare a fumare 15 sigarette al giorno. Sotto molti aspetti, la pandemia ci ha portato via la nostra libertà, e dobbiamo ritrovarla.
 
Potresti pensare che, nonostante le restrizioni, sei riuscito lo stesso a rimanere in contatto con gli altri: quindi, dove può essere il problema? Inevitabilmente avrai dovuto ridurre - rispetto alle “vecche abitudini” - le interazioni anche con le persone a te più vicine. Quindi anche la prospettiva di dover essere in una stanza con molti dei tuoi coetanei potrebbe sembrare poco familiare e scoraggiante.
 
Qualunque sia stata la tua situazione durante la pandemia, probabilmente ti sono mancati lo stimolo o la possibilità di avere le relazioni sociali a cui eri abituato e, come tutto ciò che non si “utilizza” molto, queste possono indebolirsi nel tempo.
 
Nel caso del tuo cervello, questo può portare a disturbi della memoria (è stato dimostrato che accade a quelle persone che hanno sopportato lunghi periodi di isolamento sociale). Quindi, il solo tentativo di ricordare un fatto o il modo giusto per affermare qualcosa mentre parli con il tuo capo potrebbe causarti ansia. La combinazione tra il sentirsi stressati, in una situazione sconosciuta (o di minaccia, in termini primordiali) e l’accusare stanchezza ed eccessiva emotività può portare ad avere reazioni indesiderate, come rabbia, irritazione o addirittura ad un blackout emotivo. Pertanto, è fondamentale che riesci a trovare il modo per rientrare in tutta tranquillità.
 
Ecco alcuni suggerimenti:
 
Prima di tutto, cerca di essere gentile con te stesso. Ricordati che ti riabituerai velocemente. Pensa a quanto ti sentivi goffo quando hai imparato a guidare, e come poi divenne presto una cosa naturale grazie alla pratica e al credere fermamente che tutto sarebbe andato bene.
 
Fai quello che ti serve per sentirti al sicuro, come lavarti bene le mani e non e non precipitarsi di nuovo in grandi ritrovi - anche quelli socialmente distanti - a meno che non sia necessario.
 
Frequenta persone, all'ora di pranzo o dopo il lavoro, che possono darti conforto psicologico e trasmetterti sicurezza. Il segreto qui sta nel trovare un equilibrio. Non vuoi isolarti e allo stesso tempo non vuoi sentirti insicuro o sopraffatto dall'essere circondato da troppe persone. Mantieni come meglio puoi anche le nuove abitudini che hai creato lontano dall'ambiente di lavoro. Ad esempio, se sei stato a casa con i bambini per mesi, dedicati a loro a intervalli regolari durante il giorno, quando è possibile. Metti piccoli messaggi nei loro zaini la mattina, così che li troveranno durante il giorno e sappiano che stai pensando a loro.
 
Quando interagisci con i colleghi, cerca di evitare stress inutili, come conversazioni frustranti o discussioni. Potrebbe essere una buona idea anche non parlare della situazione della pandemia di COVID o dei vaccini, o di altre questioni controverse. Riconosci i tuoi limiti e dillo apertamente se inizi a sentirti teso o preoccupato.
 
Chiudi gli occhi e immagina come ci si possa sentire nell’avere la sabbia sotto i piedi, il vento che soffia tra i capelli e la libertà di trascorrere una vacanza al mare. Oppure, se questo non facesse per te, immagina il luogo in cui vorresti andare una volta che le restrizioni verranno meno. Rimani con quella sensazione e ricordati di quanto eri emozionato il primo giorno di lavoro o dopo una delle fasi del processo di selezione. Lo volevi. L'hai scelto tu. Il tuo primo giorno sono sicura che fossi anche un po’ nervoso e che tutto ti sembrava nuovo e sconosciuto. Ora potrà capitarti di percepirlo nuovamente in questo modo, ma ricordati tutti gli aspetti positivi e il fatto che l’hai scelto tu. Forse occhi nuovi e una prospettiva diversa lo renderanno di nuovo una gioia per te.
 
Autore: Rosalyn Palmer, Transformational Coach and Therapist

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