Come rispondere correttamente alla domanda: "Perché dovrei assumerti?"
Essendo molto spesso una delle prime domande poste durante un colloquio di lavoro, il modo in cui risponderai al quesito "Perché dovrei assumerti?" potrebbe cambiare l’andamento di tutto il resto dell’incontro, coinvolgendo l'intervistatore fin dall'inizio. Quindi, è importante capire che la tua risposta avrà un'enorme influenza sul tuo posizionamento nella rosa dei candidati migliori agli occhi del selezionatore.
In questo articolo condividerò i miei consigli su come preparare una risposta succinta, puntuale e di impatto prima del giorno del colloquio. Dopotutto, se essa risultasse incoerente e non strutturata, rischieresti di non riuscire a colpire il tuo interlocutore e potresti avere difficoltà a fargli cambiare opinione sul tuo conto.
È il momento di perfezionare il tuo "elevator pitch"
Come ho accennato nell'introduzione, devi cercare di vedere questa risposta come un'opportunità per “vendere” te stesso, comunicando al selezionatore tutti i motivi per cui saresti la persona giusta per quel determinato ruolo. Un ottimo modo per farlo è quello di incorporarvi i principi di un efficace "elevator pitch".
Un "elevator pitch" nel contesto di un colloquio di lavoro consiste in un breve riassunto in cui descrivere chi sei, il tuo background e le tue esperienze maggiormente rilevante. Si definisce pitch "elevator" perché dovresti essere in grado di eseguirlo in modo efficace nello stesso tempo necessario per completare un giro in ascensore, quindi pari ad una durata di circa 30-60 secondi.
Preparare in anticipo una risposta in stile "elevator pitch" può essere un esercizio estremamente prezioso per assicurarti di essere in grado di spiegare chiaramente, con sicurezza e convinzione, perché saresti la persona migliore per ricoprire quello specifico ruolo.
Sfrutta il "potere del tre" per persuadere e convincere il selezionatore
Una buona formula per proporre un'efficace risposta alla domanda in stile "elevator pitch" durante il colloquio consiste nell’elencare tre ragioni convincenti per cui il datore di lavoro dovrebbe assumerti. Certamente il datore di lavoro vorrà sentire più di tre motivazioni che dimostrino la tua idoneità per il ruolo in questione, ma riassumendo i tre punti chiave e di forte impatto all'inizio del meeting, avrai la possibilità di proseguire con il tuo discorso in modo più efficace, suscitando anche delle domande di follow-up da parte del tuo interlocutore.
Il "potere del tre" nella comunicazione si è rivelato estremamente efficace per coinvolgere un pubblico e richiamare la loro piena attenzione:
- Persuadere ed influenzare il tuo interlocutore: è interessante notare come in passato la ricerca abbia indicato il “potere dei tre” come capace di influenzare il pensiero di chi ci ascolta. In effetti, uno studio del 2013 condotto da due professori di marketing e scienze comportamentali, ha rilevato come fosse presente nelle pubblicità, nei discorsi e in altri messaggi volti a manipolare l'opinione delle persone l'utilizzo dei suddetti tre punti. Al contrario, l'utilizzo di quattro o più affermazioni tendeva a rendere scettico il pubblico, modificando l'impressione inizialmente positiva.
- Migliora il ricordo di te da parte del tuo interlocutore: altre ricerche indicano che il "potere del tre" è utile anche per aiutare chi ci ascolta a ricordare e conservare molte delle informazioni che hai condiviso con loro. Gli scienziati hanno scoperto che il numero di elementi che possiamo imprimere nella nostra memoria a breve termine è più vicino a tre o quattro, ma non di più. Come afferma questo articolo di Forbes, infatti: "Se il tuo interlocutore potrà ricordare solo tre cose della vostra conversazione, presentazione o e-mail, perché sopraffarlo con ventidue messaggi chiave? Le liste più lunghe sono complesse, confuse e contorte”.
Ci sono molti esempi di personaggi pubblici che utilizzano il "potere del tre" con grande efficacia. L'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ad esempio, è stato notato per aver parlato frequentemente con la tecnica dei tre punti, anche nel suo discorso di accettazione della Presidenza del 2008 "Yes We Can", che ne includeva almeno una dozzina. Altri famosi esempi storici del "potere del tre" sono il riassunto dell'ex primo ministro britannico Tony Blair delle priorità per il suo governo illustrate come "istruzione, istruzione, istruzione" e la dichiarazione di Abraham Lincoln di "governo del popolo, da parte del popolo, per il popolo".
Utilizzare il "potere del tre" per creare il tuo elevator pitch durante il colloquio
Ora che abbiamo capito cos'è un elevator pitch ed i vantaggi del "potere del tre", vediamo come poter preparare in anticipo la risposta alla domanda “Perché dovrei assumerti?”:
- Pensa a cosa ti ha colpito di più del lavoro offerto: quale aspetto del ruolo o dell’azienda ha catturato maggiormente la tua attenzione? È fondamentale far trasparire il tuo entusiasmo per il ruolo e per l’azienda, sottolineando il fatto che sia in linea con le tue aspirazioni di carriera. Spiegare perché si è così tanto interessati a quella opportunità professionale/azienda, è un ottimo punto di partenza per rispondere a quella fatidica domanda.
- Identifica le tre skill/abilità di cui vuoi parlare. Scrivi tutto ciò che vuoi che il tuo interlocutore sappia in merito alle tue competenze ed esperienze, specialmente quelle più in linea con la posizione in questione. Questa lista dovrebbe includere le cosiddette “hard skill” indicate nell’annuncio di lavoro (ad esempio: programmazione informatica o conoscenza di una lingua straniera) e le “soft skill” (ad esempio: buone doti comunicative e capacità di lavorare in team). Poi, inizia a cancellare tutto ciò che hai scritto ma che non ti sembra fondamentale per creare il tuo discorso principale. Perciò invece di illustrare qualsiasi competenza o abilità tu possieda (cosa che probabilmente distrarrebbe il selezionatore), esporrai solo tre punti chiave (il famoso “potere del tre”) che sei certo coinvolgeranno al massimo il tuo interlocutore.
- Sii preciso, ma succinto. Non rischiare di annoiare il tuo interlocutore con una risposta molto lunga e poco strutturata. Ogni parola, frase e argomentazione che utilizzerai nella tua risposta deve avere uno scopo – che è il motivo per cui concentrarsi solo su tre punti chiave è la chiave vincente.
- Focalizzati su di loro piuttosto che su te stesso. Assicurati di concentrarti su ciò che tu puoi offrire all'azienda. Ad esempio, illustra il modo in cui pensi che le tue qualità potrebbero aiutare il responsabile delle Risorse Umane a risolvere le problematiche insite in quello specifico ruolo.
- Fai le prove, ma mantieni anche un po' di spontaneità. Certamente dovrai preparare con accuratezza la tua risposta, in modo da sentirti sicuro quando dovrai parlare. Tuttavia, assicurati di non provare troppo la tua risposta, al punto da sembrare quasi un robot quando la darai. Dopotutto, il tuo interlocutore desidererà incontrare un essere umano durante il vostro colloquio.
Un esempio di risposta “elevator pitch” per il tuo prossimo colloquio
Ecco una risposta efficace che potresti prendere in considerazione nel prepararti per il tuo prossimo colloquio di lavoro. Ho suddiviso la risposta in tre parti, in modo da darti la dimostrazione di come poter utilizzare il “potere del tre” nel tuo discorso.
“Sono rimasto molto colpito dall’approccio pionieristico ed innovativo che XXXX (nome azienda) ha intrapreso in questi anni. Quando mi sono imbattuto nell’annuncio di lavoro che avete pubblicato, mi sono immediatamente interessato al ruolo offerto – non solo è allineato a quelle che sono le aspirazioni per la mia carriera, ma la prospettiva di lavorare all’interno di un’azienda leader di mercato mi entusiasmo moltissimo.
Penso che ci siano tre ragioni fondamentali per cui dovreste assumermi. (1) Innanzitutto credo di poter portare nel team quelle capacità di gestione e di coaching che erano elencate nella descrizione del ruolo. Ho una comprovata esperienza nella gestione, nel potenziamento e nello sviluppo di team ad alte prestazioni, ed è qualcosa che mi piace fare. (2) In secondo luogo, possiedo un forte acume commerciale, che mi permetterà di far raggiungere ottimi risultati alla vostra azienda. Un esempio concreto di ciò è che il mio team ha contribuito ad incrementare le vendite del 25% in soli due anni, attraverso il riposizionamento strategico di uno dei nostri prodotti chiave. (3) Infine, mi considero una persona estremamente innovativa e creativa, che potrà proteggere la vostra azienda dal cambiamento, che è inevitabilmente dietro l'angolo”.
Non sentirti intimorito dal sentirti rivolgere la domanda “Perché dovrei assumerti?”. Al contrario, preparati al meglio! Pensa questa domanda come una opportunità ideale per far aumentare l’interesse nei tuoi confronti da parte del selezionatore, evidenziando le competenze e abilità che puoi portare nel ruolo in questione, facendo in modo che si ricordi di te per le giuste motivazioni.
Autore: Marc Burrage Managing Director, Hays Poland
Alla guida di quasi 400 dipendenti in sei uffici, Marc Burrage è stato nominato Managing Director di Hays Polonia nel settembre 2019. È entrato in Hays all'inizio del 2012 come Regional Director di Hong Kong. Nel 2014 gli è stato chiesto di dirigere il business di Hays Talent Solutions in Asia, prima di essere nominato Managing Director per Hays Giappone nel 2015. In questo ruolo, Marc è stato responsabile delle operazioni quotidiane e della crescita del business giapponese in tutte le specialism, fornendo soluzioni a tempo indeterminato, executive, temporary, contract e onsite.
Marc ha una vasta esperienza industriale e funzionale, con una comprovata esperienza di successo continuo e ha guidato e fatto crescere le imprese nel Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Asia. Prima di lavorare nel settore del recruitment Marc ha ricoperto varie posizioni di gestione delle vendite e del marketing nell'industria automobilistica. Ha una vasta esperienza di trasformazione aziendale e di change management ed è abile nella costruzione, nello sviluppo e nella conduzione di gruppi di lavoro trasversali. Marc è stato un membro del consiglio per il Leadership Institute della Nuova Zelanda e ha studiato strategia alla Ashridge International Business School.
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