Quanto conosci davvero i tuoi diritti sul lavoro?

Per indagare questo fenomeno, abbiamo somministrato un quiz a oltre 500 professionisti italiani. Dieci domande, dieci ambiti chiave del diritto del lavoro. L’obiettivo? Misurare il livello di conoscenza e individuare le aree più critiche.
I risultati: tra consapevolezza e confusione
Il dato generale è incoraggiante: il 70% degli intervistati ha risposto correttamente ad almeno 7 domande su 10. Ma andando più a fondo, emergono differenze significative tra i vari temi.
Le aree più critiche
- Maternità. Il 58% dei partecipanti ritiene che durante il congedo obbligatorio spetti il 100% della retribuzione. In realtà, la legge prevede l’80%, spesso integrato dai contratti collettivi. Con la Legge di bilancio 2025, anche tre mensilità di congedo parentale sono state elevate allo stesso livello.
- Ferie. Il 55% ha risposto in modo errato. Molti non sanno che il diritto alle ferie è irrinunciabile, ma la loro programmazione deve tenere conto sia delle esigenze aziendali che di quelle personali.
Dubbi diffusi
- Malattia. Il 35% ignora che il licenziamento è possibile in caso di superamento del periodo di comporto, ovvero il tempo massimo di assenza previsto dal contratto.
- Demansionamento. Il 32% crede che possa essere imposto per motivi aziendali o errori gravi. In realtà, è ammesso solo con accettazione scritta del lavoratore o se previsto da un contratto collettivo.
Temi più conosciuti
- Whistleblowing. Il 90% ha risposto correttamente: i lavoratori dimostrano di conoscere le tutele previste per chi segnala comportamenti illeciti o irregolarità all’interno dell’azienda.
- NASpI. L’82% ha dimostrato familiarità con la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, l’indennità di disoccupazione prevista per chi perde involontariamente il lavoro.
- Molestie sul lavoro. L’80% ha risposto correttamente, segno che la sensibilità verso comportamenti inappropriati e la cultura del rispetto sta crescendo.
Perché è importante restare informati?
Come sottolinea Alessio Campi, People & Culture Director di Hays Italia: “Un lavoratore informato sviluppa maggiore fiducia verso l’azienda, aumenta il proprio engagement e contribuisce ad alleggerire il carico differito di lavoro, riducendo correzioni, contenziosi e incomprensioni.” Per questo, è fondamentale “continuare a diffondere informazione corretta e accessibile, aiutando le persone a orientarsi tra le regole del lavoro e supportando le aziende nella costruzione di contesti inclusivi e trasparenti. Il nostro obiettivo è colmare i vuoti di conoscenza e fare in modo che nessun lavoratore si senta disinformato sui propri diritti fondamentali.”
La conoscenza dei propri diritti non è solo una questione legale: è un fattore di empowerment. Permette di affrontare con maggiore serenità le situazioni complesse, di dialogare con l’azienda in modo costruttivo e di prendere decisioni più consapevoli per il proprio futuro professionale.
Come tutelarti e crescere come professionista
Essere informati è il primo passo per diventare protagonisti del proprio percorso lavorativo. Conoscere i tuoi diritti ti permette di affrontare con maggiore sicurezza colloqui, contratti, cambi di ruolo e momenti delicati come la maternità o la malattia.
Ecco 3 azioni concrete che puoi mettere in pratica:
- Informati in modo continuativo. Le normative cambiano, i contratti collettivi si aggiornano. Dedica tempo a leggere fonti affidabili, seguire professionisti del settore e confrontarti con colleghi.
- Non avere paura di fare domande. Che tu stia entrando in una nuova azienda o affrontando una situazione complessa, chiedere chiarimenti è un tuo diritto. Un professionista consapevole non teme di cercare risposte.
- Sfrutta le risorse disponibili. Portali come INPS, Ministero del Lavoro, sindacati e consulenti HR possono offrirti strumenti utili per orientarti. Anche Hays, con i suoi contenuti e consulenze, è al tuo fianco per aiutarti a costruire il tuo domani.
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