Il benessere mentale non è solo un benefit, è una necessità

Negli ultimi anni, il mondo del lavoro ha vissuto una profonda trasformazione culturale. Oltre alle politiche ESG e ai programmi di Diversity & Inclusion, cresce l’attenzione verso il benessere mentale e l’equilibrio tra vita privata e professionale.

Secondo i dati raccolti dalla Hays Salary Guide 2025, quasi due terzi dei lavoratori si sentono poco supportati da imprenditori e manager. Per il 70% dei professionisti, la salute mentale non è ancora parte integrante della cultura aziendale. Solo tre aziende su dieci offrono iniziative dedicate come flessibilità oraria, consulenza psicologica, sessioni di mindfulness o workshop sul benessere. I risultati sono incoraggianti: il 70% di chi ha partecipato a questi programmi ha riscontrato benefici, tra cui un ambiente di lavoro più positivo (48%), riduzione dello stress (42%) e miglior equilibrio vita-lavoro (42%).

La domanda che sorge spontanea è: chi è responsabile della salute mentale sul posto di lavoro?

La responsabilità del datore di lavoro

Molti professionisti si aspettano che i leader aziendali si assumano la responsabilità del benessere mentale. Secondo uno studio di The Workforce Institute, quasi il 70% degli intervistati afferma che il proprio manager incide sulla salute psicologica quanto il partner, più del medico (51%) o del terapeuta (41%). 

L’81% dei dipendenti a livello globale dà priorità alla salute mentale rispetto a uno stipendio elevato, e il 64% sarebbe disposto ad accettare una riduzione salariale per un lavoro che favorisca il proprio benessere.

Dipendenti felici e in buona salute sono vantaggiosi per l'organizzazione nel suo complesso

I datori di lavoro hanno un ruolo fondamentale nel promuovere e mantenere la salute mentale e il benessere sul posto di lavoro. I vantaggi per i datori di lavoro sono molteplici.

I dipendenti che si sentono sostenuti e felici sul posto di lavoro tendono a:

  • Rimanere in un ruolo più a lungo
  • Prendere meno ferie non programmate
  • Essere più produttivi e creativi.

Una forza lavoro in grado di gestire lo stress, può dare il meglio di sé in qualsiasi circostanza. Naturalmente, anche i datori di lavoro hanno l'obbligo legale di fornire un ambiente di lavoro sicuro dal punto di vista mentale e fisico, che non causi danni alla salute mentale del personale a causa dello stress lavoro-correlato.

Le iniziative di benessere attraggono i migliori talenti

Per attrarre e trattenere talenti, non bastano più benefit tradizionali. La salute fisica e mentale è diventata una priorità. Le iniziative più apprezzate dai lavoratori, secondo la Hays Salary Guide 2025, includono flessibilità oraria (54%), supporto psicologico (45%), programmi di gestione dello stress (41%) e attività fisica (29%).

Questi interventi non sono più accessori, ma centrali per migliorare la qualità della vita lavorativa. Secondo Alessio Campi, People & Culture Director di Hays Italia, “c'è ancora molta strada da fare affinché queste esigenze diventino parte integrante della cultura aziendale. Le aziende che sapranno rispondere a queste richieste con politiche concrete e inclusive non solo miglioreranno la soddisfazione dei dipendenti, ma otterranno anche un vantaggio competitivo in un mercato del lavoro sempre più orientato al benessere e alla sostenibilità. Investire sul benessere dei dipendenti è quindi scelta strategica per creare un ambiente di lavoro più sano, inclusivo e produttivo, in grado di attrarre e trattenere i migliori talenti.”

Le responsabilità dei professionisti

Anche i lavoratori devono contribuire attivamente al proprio benessere. Il lavoro può generare stress, ma alcune buone pratiche aiutano a gestirlo:

  • Riconoscere come prendersi cura della propria salute mentale sul posto di lavoro.
  •  Praticare attivamente le abitudini di gestione dello stress.
  • Informare il superiore nel caso si sentissero sopraffatti.
  • Fare delle pause durante l'orario di lavoro o partecipare ad attività fisiche, come una piccola passeggiata.
  • Partecipare a pratiche volte a gestire lo stress sul lavoro e a prendersi cura della propria salute mentale.
  • Prendersi cura di sé al lavoro è fondamentale per favorire il progresso della propria carriera e l'equilibrio tra lavoro e vita privata. 

Come prendersi cura della propria salute mentale al lavoro?

Quando si tratta di mantenere salute mentale e benessere sul posto di lavoro, ciascuno deve fare la propria parte. I datori di lavoro devono stabilire politiche, procedure e iniziative per tutelarli. D’altro canto, i professionisti devono partecipare ai programmi offerti e chiedere aiuto quando ne sentono la necessità. Agire per migliorare la salute e il benessere mentale e incoraggiare il coinvolgimento dei dipendenti deve essere al centro di ogni decisione.
 

 

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