Il costo del cambiamento tra innovazione, mindset e benessere organizzativo

Quando si fa parte della leadership di un’azienda, il cambiamento è l’unica costante. Dalle continue e sempre più sorprendenti evoluzioni dell’intelligenza artificiale generativa alla pressione di riqualificare l'intera forza lavoro, i leader aziendali si trovano ad affrontare un contesto in rapido mutamento dove il cambiamento è incessante e la fatica cresce sempre di più.
Secondo il World Economic Forum, entro il 2030 un miliardo di persone dovrà essere riqualificato a causa della rivoluzione tecnologica, della trasformazione digitale e del passaggio a modalità di lavoro più sostenibili. Tuttavia, il potenziale dell’intelligenza artificiale non si traduce automaticamente in un miglioramento del benessere o delle prestazioni lavorative. Infatti, secondo Quantum Workplace, gli utenti che utilizzano spesso strumenti di IA riportano livelli di burnout più elevati rispetto a coloro che non la utilizzano.
Non sono solo i dipendenti a sentire la tensione: anche i profili più senior stanno sperimentando sintomi riconducibili al burnout. “La stanchezza da cambiamento può portare le persone a lasciare l’azienda o addirittura a scegliere di andare in pensione”, avverte Melissa Dunn, Portfolio Management Office Director di Hays APAC. “Spesso, una significativa change fatigue è il risultato di un cambiamento mal pianificato e gestito. La leadership deve articolare una strategia e una narrativa chiare. Cosa sta cambiando? Perché? Cosa significa per l'azienda e le sue persone?”
Urgenza e strategia: Come trovare l’equilibrio?
La volatilità economica ha spinto molte aziende ad accelerare i processi di trasformazione. Ma la velocità senza una strategia rischia di allontanare proprio le persone necessarie per ottenere risultati.
Charlotte Talmage, CEO di Uuna, mette in guardia rispetto ai cambiamenti reattivi: “La trasformazione non può limitarsi a misure urgenti. Allinearsi su obiettivi chiari e priorità ben definite aiuta a trasformare la stanchezza in slancio. Si crea così un vero e proprio movimento, non solo un lungo elenco di compiti”.
Tuttavia, molte organizzazioni sono ancora guidate dalla FOBO (Fear of Being Overtaken by Bots) e dalla FOMO, più che da una strategia ponderata. Il risultato? Rimane poco tempo per sperimentare, testare e integrare il cambiamento in modo efficace.
Il vero vantaggio competitivo sono le persone
La tecnologia può essere un fattore abilitante, ma sono le persone a determinare il risultato. Il vero costo del cambiamento non si misura solo in termini di produttività, ma anche di energia, impegno e fiducia.
Per guidare una trasformazione di successo, le aziende devono integrare una cultura di apprendimento. Ciò significa molto più che offrire formazione: richiede sicurezza psicologica, libertà di sperimentare e KPI che premiano lo sviluppo delle capacità.
Il mindset fa la differenza
Anche con le migliori tecnologie a disposizione, la trasformazione si blocca se la mentalità non cambia. Alicja Malok, Senior Director Technology presso Hays Poland, osserva: “Alcune persone possono essere restie nell’uso dell'IA e può essere difficile convincerle a utilizzarla per semplici attività quotidiane. Bisogna chiedersi se stiamo costringendo le persone a utilizzarla o se le stiamo incoraggiando attivamente a riqualificarsi.”
Questo upskilling deve essere intenzionale, supportato e continuo. E deve essere guidato, non delegato. Erin Loh, Head of Enterprise Solutions di Hays Asia, sottolinea: “Molte PMI faticano a uscire da una cultura statica e poco propensa al cambiamento. Una cultura dell’apprendimento richiede leadership: i dirigenti devono essere i primi a dare l’esempio.”
Il benessere è un indicatore strategico
Il cambiamento non è naturale per tutti. Non c'è da stupirsi: i sistemi educativi non ci preparano all'apprendimento continuo e, di conseguenza, molte persone sono restie a uscire dalla loro zona di comfort. Ecco perché è fondamentale misurare il benessere durante periodi di trasformazione aziendale. Può essere utile implementare survey periodiche, focus group e colloqui individuali per monitorare livelli di stress, carichi di lavoro e fiducia nei cambiamenti in atto in azienda.
Guida il cambiamento, non limitarti ad annunciarlo
Restare immobili è rischioso, ma anche il cambiamento porta con sé sfide, incertezza e resistenza. A fare la differenza è il modo in cui viene guidata la trasformazione: è questo che determina se un’organizzazione evolverà o resterà indietro. I leader migliori sono quelli che riescono a collegare la strategia alle persone, integrando l'apprendimento nel flusso di lavoro e considerando il benessere come un parametro fondamentale per il business.
La chiave per trasformare la fatica in slancio? Chiedersi se si sta guidando un cambiamento autentico o semplicemente portando avanti una lista di compiti.
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