Le domande da porre ad un recruiter nel nuovo mondo del lavoro

Al giorno d’oggi durante un colloquio non conta soltanto impressionare il potenziale datore di lavoro. Nel settore tecnologico, caratterizzato da una scarsa disponibilità di tutte le skills che sarebbero necessarie ed al contempo da un’ampia offerta di posizioni aperte per i candidati, le aziende devono dimostrare di poter offrire opportunità migliori rispetto ai competitor. Per questa ragione un colloquio di lavoro permette al professionista di decidere se il ruolo proposto è realmente quello giusto: porre al recruiter delle domande appropriate renderà più semplice capirlo. Per farlo però è importante prepararsi in anticipo.

Porre domande ti aiuterà anche a costruire un dialogo con il recruiter, aspetto di fondamentale importanza soprattutto in caso di colloqui a distanza, dove non esiste la possibilità di stabilire un contatto visivo e qualsiasi ritardo nella comunicazione può complicare la conversazione. In caso di problemi di connessione che rallentano la comunicazione è consigliabile lasciare una breve pausa dopo ogni intervento del recruiter, per evitare sovrapposizioni.

Quali sono le domande da porre ad un recruiter nel nuovo mondo del lavoro?

Molte aziende hanno subito una grande trasformazione negli ultimi anni; è quindi importante farsi un’idea delle loro priorità e dell’importanza che ha per loro la tecnologia. Se lavorerai da remoto full-time o part-time, questa è la tua occasione per scoprire cosa si aspettano dalla tua esperienza e se la loro cultura aziendale possa essere quella giusta per te.

Ecco alcune domande che potresti porre ad un recruiter:

“Quali sono gli obiettivi dell’azienda? In che modo questo ruolo può contribuire a raggiungerli?”

Se scopri che gli obiettivi di un’azienda non sono in linea con i tuoi valori personali, questo potrebbe avere un impatto negativo sulla tua esperienza come dipendente. Potresti essere meno motivato, fattore che causerà un effetto a catena quando ti candiderai per il prossimo ruolo. Assicurati che l’azienda stia facendo (o cercando di fare) qualcosa che ti piace davvero e prova a capire quale potrebbe essere il tuo ruolo in quel contesto.

“Quali sono le vostre priorità strategiche? Sono cambiate negli ultimi anni? Come si colloca il mio ruolo in questo scenario?”

Le aziende hanno dovuto adattarsi al mondo moderno in cui la tecnologia ricopre un ruolo sempre più importante. Che si tratti di un’azienda che pone la tecnologia in primo piano oppure di una realtà consolidata che necessita una trasformazione digitale accelerata, è importante conoscerne le priorità strategiche. Questo ti permetterà di capire se l’azienda occupa una posizione forte, ma anche a che punto del suo viaggio si trova e se sarai incluso in un progetto a lungo o breve termine.

“Qual è il vostro approccio nei confronti della formazione e dello sviluppo personale?”

Essere flessibili e ben preparati per ruoli futuri è importante in qualsiasi campo, ma nel settore tecnologico questo aspetto è fondamentale. Assicurati che l’azienda sosterrà la tua formazione in modo costante, offrendoti opportunità di migliorare le tue competenze - attraverso training on the job, seminari o moduli formativi. Scopri se l’azienda è attenta alla crescita dei propri dipendenti e che cosa quel ruolo può offrirti per il tuo futuro.

“Come gestite i team ibridi?”

Se lavorerai da remoto, come faranno altri tuoi colleghi, potrebbe essere utile comprendere in che modo il team Manager coordinerà questa situazione ibrida. È probabile che abbia già esperienza nella gestione di un team da remoto (o che lui stesso abbia avuto occasione di lavorare a distanza), quindi puoi scoprire che cosa ha imparato da quelle situazioni, come si approccia alla comunicazione e ad altri aspetti importanti come responsabilità e inclusività.

“Come viene condivisa la cultura aziendale con i team ibridi/da remoto?”

Se comprendere la mission di un’azienda è importante per decidere di farne parte, è altrettanto fondamentale capire se sei adatto per quella specifica cultura aziendale e, naturalmente, se essa è quella giusta per te. Potrai farti un’idea già visitando il sito web aziendale, ma questo non è sufficiente per sapere cosa accadrà quando lavorerai da remoto. Chiedi al recruiter come viene mantenuta viva la cultura aziendale pur non potendosi sempre confrontare in presenza.

“Quale supporto posso aspettarmi di ricevere quando sarò operativo da remoto o da casa?”

È importante sapere quali attività potrai svolgere in ufficio e a quali di queste avrai accesso anche da remoto. Non si tratta solo di hardware o software: significa comprendere il modo in cui potrai integrarti nell’azienda e come sarà gestito l’onboarding. Se questo è il tuo primo lavoro nel settore tecnologico, in che modo riuscirai a riqualificarti? Anche la domanda sulla cultura discussa in precedenza ti aiuterà a comprendere questo punto. Ci saranno opportunità per socializzare con i nuovi colleghi? Ci saranno call o meeting frequenti per evitare che le persone operative da remoto si sentano isolate?

James Milligan, Global Head - Hays Technology

James Milligan è Global Head di Hays Technology. Nel suo ruolo, è responsabile dello sviluppo strategico del business tecnologico di Hays a livello globale.

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