Lavori all’estero? 3 segnali che è ora di tornare a casa

Lavori all’estero? 3 segnali per capire che è ora di tornare a casa

Sono dell’idea che andare all’estero per lavoro sia una delle esperienze più interessanti che un professionista possa intraprendere nella propria carriera, da provare almeno una volta. Io, ad esempio, mi sono trasferito a Londra dall’Australia nel 2006, per poi andare a Singapore nel 2010, senza mai guardarmi indietro. Ho avuto l’opportunità di arricchire il mio bagaglio culturale, fare nuove esperienza professionali in mercati molto diversi tra loro ed imparare lingue straniere. Ma talvolta un trasferimento non dura così tanto come il mio, perché alcuni che raggiungono la loro fine prima del previsto.

Ho gestito dei team internazionali in Asia per un certo periodo di tempo, abbastanza per capire quando per una persona è tempo di tornare a casa. Ecco i tre segnali che ho riscontrato più spesso:

Hai ottenuto tutto quello che potevi da questa esperienza

Si possono acquisire tante competenze nel lavorare all’estero e quando una persona si trasferisce, specie per la prima volta, ha solitamente la sensazione di voler imparare tutto in una notte. Ma dopo un po’, quando i ritmi cominciano a rallentare, si arriva al punto in cui non si vede l’ora di tornare indietro. E’ passato tempo da quando hai iniziato questa esperienza e il tuo istinto ti sta dicendo che non c’è altro che tu possa apprendere ormai.

Pensa a quello che avevi in mente di imparare e di raggiungere prima di decidere se accettare o meno questo trasferimento. Quali erano i tuoi obiettivi e quali sono stati raggiunti? Quali saranno i prossimi passi nella tua carriera e pensi che prevedano un’altra esperienza all’estero? Se non te la senti di muoverti ancora, è l’ora di tornare indietro.

Ci sono interessanti opportunità a casa

Quando ti eri trasferito, i tuoi obiettivi di carriera sembravano potersi realizzare molto meglio all’estero piuttosto che a casa. Le tue competenze erano molto richieste e ti trovavi in una posizione in cui poter avere nuove opportunità di formazione, training e anche vantaggi retributivi. Passato qualche tempo, hai acquisito un sacco di capacità ed esperienze da inserire nel tuo CV e preferisci tornare a casa, perché la prospettive di carriera ora posso essere molte. Le aziende potrebbero offrirti nuove responsabilità ed un incremento salariale, oltre che interessanti percorsi di crescita.

Questo è il bello del mondo del lavoro di oggi. E’ molto più fluido e flessibile di prima, e anche se una esperienza all’estero è senz’altro arricchente, ci potrebbero essere opportunità anche nella propria dimensione quotidiana.

Non ti senti ancora del tutto a tuo agio

A volte le difficoltà nel trasferirsi in un nuovo Paese non c’entrano con la carriera professionale. E’ un anno o più che provi ad integrarti con il nuovo team, ad imparare la cultura e a costruirti una nuova rete di conoscenze. E forse in apparenza ce l’hai anche fatta! Ma, andando a fondo, non provi ancora un reale senso di appartenenza a quel Paese. Pensi che se potessi tornare a casa, lo faresti immediatamente. Ti mancano le tue origini, gli amici e la tua famiglia – certamente incontri persone interessanti ogni giorno , ma ti senti come se avessi lasciato la tua vera vita in un altro posto.

Sebbene il tuo percorso di carriera sia importante, lo è anche il tuo benessere. E non puoi dare il meglio alla tua carriera se dentro di te non sei felice dei tuoi progressi - questo vale per tutti, non solo per coloro che lavorano all’estero. Se non ti senti ben integrato, anche dopo aver provato a fare tutto quello che potevi per conoscere la nuova realtà in cui vivi, forse la tua città di origine sarebbe il posto migliore da cui far ripartire la tua vita professionale e personale.

Come ho detto prima, credo fortemente che chi vuole crescere professionalmente dovrebbe provare una esperienza di lavoro all’estero almeno una volta nella propria carriera. Ma un se un trasferimento internazionale finisce prima del previsto, il ritorno a casa non significa aver fatto un passo indietro. Nel caso in cui i tre segnali sopra elencati ti risultassero familiari, ti consiglio di tornare a casa per fare un nuovo passo avanti nella tua carriera.

 

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