Main - Includere sostenibilità azienda

Come includere la sostenibilità in azienda nel periodo post COVID-19

Alla fine del 2019 lo slancio ambientale, sociale e di governance (ESG) ha avuto un grande impatto in tutto il mondo, soprattutto per l’obiettivo di migliorare la sostenibilità di molte organizzazioni. In seguito è arrivata la pandemia di COVID-19, che ha costretto molte aziende a dover trovare nuove strategie per sopravvivere. Ora che stiamo assistendo ad una ripresa dei mercati a livello globale, come possono le imprese garantire che la sostenibilità torni ad essere un argomento all'ordine del giorno?

Negli ultimi anni le aziende hanno imparato che attrarre e mantenere clienti e dipendenti va di pari passo con la dimostrazione di un reale impegno in investimenti per la sostenibilità e la società, altrimenti noto come impatto ambientale, sociale e di governance (ESG - Environment, Social, Governance).

La sostenibilità è un punto fondamentale nell’agenda di molte aziende, nel tentativo di attrarre clienti e professionisti. Uno studio IBM del 2020 rivela che il 71% dei consumatori intervistati ha indicato la tracciabilità dei prodotti come elemento molto importante per le proprie scelte e che sono disposti a pagare un prezzo più alto per acquistare quei brand che la forniscono. Inoltre, il report del 2019 Made for the future di HSBC mostra che il 24% delle aziende afferma che dietro i propri investimenti in sostenibilità vi è l’obiettivo di migliorare la capacità di selezionare e trattenere nel tempo i talenti migliori.

Le organizzazioni hanno risposto di conseguenza: poco prima che la pandemia ci colpisse alla fine del 2019, la percentuale di quelle facenti parte dell’indice azionario S&P 500 vedevano le loro prestazioni ESG in crescita del 90%, contro il 20% del 2011. Nel frattempo, la Survey of Sustainability Reporting 2020 di KPMG ha rivelato che l'80% delle aziende oggi possiedono dei veri e propri report sulla sostenibilità, mentre nel 1993 il valore si fermava al 12% (anno in cui la società di Consulenza ha iniziato ad intraprendere studi sull’argomento). L'ultimo report della ha coinvolto 5.200 aziende in 52 Paesi.

Sempre nel 2019, la Commissione Europea ha lanciato l’European Green Deal, che mira a rendere l'Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico. La pandemia di COVID-19, però, ci ha poi colpito. Un evento di questa portata può mettere in pausa, rallentare o addirittura fermare completamente il progresso verso un futuro sostenibile?

L'impatto del COVID-19 sulla sostenibilità nel posto di lavoro

Patxi Zabala (Director of Corporate Social Responsibility presso Velatia, azienda Industry e Tech spagnola) afferma che l’impegno per la sostenibilità ha subito un rallentamento in molte aziende a causa dell’impellente necessità di affrontare le sfide generate dall’avvento della pandemia.

"L'impatto causato dalla pandemia ha avuto effetti negativi sulle aziende, che sono state costrette a prendere decisioni a volte non del tutto sostenibili, scaturite però dall'urgenza di dover gestire le conseguenze che il COVID-19 ha generato sulle abitudini aziendali e dal punto di vista economico."

Per esempio, molte hanno dovuto introdurre nuove regole per l’utilizzo di dispositivi di protezione personale, come mascherine e guanti, da parte dei colleghi. Sebbene questi rimangano strumenti essenziali per mantenere le persone al sicuro, essi sono spesso usa e getta oppure monouso. Tuttavia, Ryan Swenson (Head of Sustainable Development presso Officeworks in Australia) sottolinea che la riduzione degli investimenti in sostenibilità in alcune aree non deve necessariamente tradursi in una diminuzione delle performance del progetto a livello generale. "La salute, la sicurezza ed il benessere dei team di professionisti e dei clienti devono rimanere la priorità, ma ciò non significa che le attività intraprese per una maggiore sostenibilità siano compromesse del tutto", afferma. Nonostante le nuove richieste ai lavoratori, ad Ottobre 2020 Officeworks è stata in grado di lanciare il Positive Difference Plan 2025 – ossia una strategia quinquennale per il team, la comunità e l'ambiente - ed ha continuato ad investire per diventare un'azienda zero-waste, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le quantità di carbone, petrolio e gas consumate.

Come possono le aziende integrare progetti di sostenibilità nella loro ripresa post-COVID-19?

Mentre le organizzazioni guardano al futuro, come possono assicurarsi che il tema della sostenibilità torni in cima alla loro agenda e faccia parte dei loro piani di rilancio? Zabala ritiene importante che le aziende che hanno già intrapreso pratiche più sostenibili non tornino alle vecchie abitudini, una volta superato il punto più critico della pandemia. "Nei casi in cui la crisi stia avendo un impatto positivo su una gestione più sostenibile in termini di ESG, le imprese dovrebbero mantenere questi cambiamenti, identificando in essi una maggiore redditività associata ad una gestione più efficiente e sostenibile", spiega, aggiungendo che una maggiore consapevolezza pubblica della necessità di avere un futuro sostenibile "renderà più semplice npn solo l’adozione di molte nuove pratiche studiate in questa direzione, ma anche lo sviluppo di molte altre nuove".

Per esempio, la pandemia ha portato ad una significativa riduzione dei viaggi per lavoro, che normalmente rappresentano il 12% delle emissioni di gas globali, pari a 915 milioni di tonnellate di CO2 nel 2019. Durante l’emergenza sanitaria, c'è stata una diminuzione senza precedenti dell'inquinamento atmosferico complessivo fino al 60% (un dato che tiene conto non solo dei viaggi internazionali, ma anche degli spostamenti quotidiani). Questo è stato possibile perché il lavoro a distanza, che prima della pandemia non è mai stato disponibile ovunque, è stato imposto a datori di lavoro e dipendenti, utilizzando programmi come Slack, Zoom e Teams per continuare ad essere operativi in modo efficace. Un sondaggio globale condotto da Slack ad Ottobre 2020 ha rivelato che il 72% delle persone preferirebbe un mix tra lavoro in ufficio e a distanza, e che solo il 12% vorrebbe tornare in ufficio a tempo pieno.

Inoltre, alcune aziende (tra cui Deloitte e PwC) hanno già dichiarato pubblicamente che una forte diminuzione dei viaggi di lavoro sarà parte integrante dei loro piani aziendali per ridurre le emissioni a zero. Ma guardando al futuro, cosa possono fare i leader per garantire che la sostenibilità torni a far parte dei progetti della loro organizzazione?

1. Cogliere l'opportunità di cambiare abitudini

Secondo la professoressa Laura Marie Edinger-Schons (Chair of Sustainable Business at Germany’s University of Mannheim) c'è la speranza che queste nuove pratiche sostenibili diventino la normalità. "Diverse ricerche sui comportamenti sostenibili intrapresi hanno ripetutamente dimostrato che di solito risulta molto difficile cambiare abitudini e routine", spiega. "Perciò, questa inaspettata interruzione delle normali consuetudini legate al nostro lavoro ci offre una grande opportunità per innescare un cambiamento permanente". Sostiene anche che molte attività poco sostenibili introdotte a causa della pandemia potranno essere certamente eliminate, una volta terminata l’emergenza sanitaria. "Alcune realtà aziendali sono state costrette ad intraprendere pratiche meno sostenibili, ad esempio maggiori consegne di prodotti o utilizzo di imballaggi di plastica; tuttavia molte di queste non saranno più necessarie dopo la pandemia."

Le aziende possono anche cercare soluzioni per rendere il pendolarismo più inclusivo e sostenibile, considerato che quasi il 25% dei dipendenti ha rassegnato le proprie dimissioni a causa del tragitto casa-lavoro. Esse potrebbero cercare di sovvenzionarne i costi e fornire alternative alle auto aziendali (che è stato dimostrato abbiano aumentato l'utilizzo dei veicoli privati del 25%) con incentivi per l’acquisto di biciclette o la fornitura di accessori da ciclismo forniti dal datore di lavoro stesso.

2. Sfidare i fornitori ad essere più sostenibili

Le aziende possono anche cogliere l'opportunità di rivedere le proprie catene di distribuzione, facendole diventare più sensibili verso il clima e più eque nei confronti della società e delle persone. "Possiamo ottenere di più attraverso un'azione collettiva piuttosto che come singola realtà, quindi la collaborazione con molti dei nostri stakeholder, compresi i fornitori e il Governo, è davvero molto importante", dice Swenson. Il codice di condotta dei fornitori di IKEA, per esempio, prevede che, prima di poter essere presi in considerazione, questi soddisfino alcuni precisi standard su diverse tematiche, come l'orario di lavoro, i benefits e le retribuzioni dei dipendenti, le sostanze chimiche utilizzate, i rifiuti prodotti, l'etica commerciale, il rispetto dell’ambiente, il lavoro minorile e la discriminazione. Nel frattempo, l'azienda tedesca di articoli sportivi Vaude si è impegnata con il Governo tedesco e le parti interessate a creare insieme il 'Grüner Knopf' (il bottone verde), un'etichetta di sostenibilità per i propri tessuti.

Questo tipo di iniziative richiede che le aziende di tutto il mondo debbano essere più trasparenti, il che porterà sempre più alla necessità di identificare i rischi legati alla propria catena di approvvigionamento. Il Sustainability Consortium (un'organizzazione globale non-profit per la sostenibilità) sta aiutando le aziende a fare questo, attraverso uno strumento di mappatura delle materie prime, che individua le aree di rischio e come tali problematiche possono essere affrontate.

3. Incoraggiare tutti ad adottare comportamenti sostenibili

All'interno delle aziende è buona prassi non incoraggiare il cambiamento solo tra coloro che ricoprono ruoli di maggiore responsabilità. "Tutti devono mettere in discussione lo status quo e partecipare alla ricostruzione e dalla formazione di una nostra economia del futuro. Naturalmente i top manager hanno un potere più elevato di cambiare strutture e processi, ma tutti gli altri dipendenti sono un driver altrettanto importante per attuare una rivoluzione nelle organizzazioni", afferma Edinger-Schons. "E per quei pochi privilegiati di noi che non stanno affrontando minacce esistenziali a causa della pandemia dal momento che possono contare su un lavoro sicuro, direi che la responsabilità è ancora più alta".

Ma l’impegno di ripristinare buone pratiche di sostenibilità non è solo compito delle imprese. Anche i Governi hanno un ruolo da svolgere - qualcosa che stiamo già vedendo in Spagna. Il Paese riceverà circa 140 miliardi di euro dal NextGenerationEU, il piano di recupero dell'Unione Europea, destinati a finanziare lo Spain’s Recovery, Transformation and Resilience Plan. Il piano prevede la riforma fiscale verde ed include l'anticipazione degli obiettivi dell’Integrated National Energy and Climate Plan del Paese dal 2021 al 2030, l'introduzione di 250.000 veicoli elettrici, l'aumento dell’utilizzo di energie rinnovabili (in particolare parchi eolici offshore galleggianti), il rafforzamento della rete e l'investimento in reti intelligenti.

Il tessuto imprenditoriale coinvolto nel piano è stato illustrato in un documento elaborato dalla Spanish Confederation of Business Organisations. "Coinvolge l'intera catena del valore delle aziende. Attraverso la consapevolezza e l'attuazione di una politica di acquisto che incorpora criteri ESG, si metterà in evidenza la protezione dei diritti umani", spiega Zabala.

4. Rendere la sostenibilità parte della propria strategia aziendale

È facile comprendere come investire in aziende che sostengano la sostenibilità potrà creare più posti di lavoro, portandoci ad una normalità più "verde" quando sarà terminata la pandemia. Ma che dire di quelle imprese la cui esistenza non è mai stata basata su questo tipo di obiettivi? Abbiamo già visto che le banche d'investimento e i gestori patrimoniali stanno creando portafogli incentrati sulla sostenibilità, ma come possono comportarsi quelle realtà che, almeno sulla carta, hanno ben poco bisogno di interagire con pratiche di sostenibilità?

"Da diversi anni le aziende si preoccupano di che cosa vogliono i nuovi talenti", spiega Megan Kashner (Clinical Assistant Professor and Director of Social Impact at Kellogg School of Management alla Northwestern University). "I potenziali futuri dipendenti pretendono che l'azienda per cui lavorano sia guidata da uno scopo ben preciso, che sia a favore della sostenibilità e sia fondata su valori che ben si allineino con i propri. Di conseguenza, stiamo assistendo ad un aumento di opportunità di lavoro nelle catene di distribuzione sostenibili, che si distinguono per energia pulita, diversità, equità e inclusione, ben focalizzate sulla finanza sostenibile. Notiamo come alcune delle più grandi istituzioni finanziarie stiano modificando i propri piani di assunzioni, inserendo dei professionisti che si occupino di questo tipo di iniziative, che solo fino a poco tempo prima sembrava fossero non necessarie". Aggiunge poi che, sebbene in precedenza riuscire ad avere maggiore trasparenza laddove non fosse richiesto dalla legge fosse un processo lento, “molti cambiamenti sono stati accelerati grazie alla pandemia", e che le aziende devono fare in modo che alle persone che si apprestano a lavorare con loro siano soddisfatte di ciò che trovano.

È giusto anche aspettarsi che una delle conseguenze più dirette della pandemia sarà che le aziende modificheranno inevitabilmente le politiche di Recruitment, come spiega Zabala: "Il 2020 è stato un anno di cambiamenti e la crisi sanitaria ha evidenziato la necessità di adottare modelli di business sostenibili, la grande importanza che le aziende hanno nella società e il loro compito fondamentale di dare risposte rapide nelle situazioni più critiche, globali e inaspettate. Infatti, in questa pandemia molte di esse hanno dimostrato un comportamento esemplare, mettendo le proprie risorse a disposizione della comunità, rispondendo ai bisogni produttivi, sanitari, economici, materiali e sociali."

È giusto anche aspettarsi che una delle conseguenze più dirette della pandemia sarà che le aziende modificheranno inevitabilmente le politiche di Recruitment, come spiega Zabala: "Il 2020 è stato un anno di cambiamenti e la crisi sanitaria ha evidenziato la necessità di adottare modelli di business sostenibili, la grande importanza che le aziende hanno nella società e il loro compito fondamentale di dare risposte rapide nelle situazioni più critiche, globali e inaspettate. Infatti, in questa pandemia molte di esse hanno dimostrato un comportamento esemplare, mettendo le proprie risorse a disposizione della comunità, rispondendo ai bisogni produttivi, sanitari, economici, materiali e sociali".

Quindi, che si tratti di un aumento opportunità professionali direttamente nel campo della lotta al cambiamento climatico o in aziende che mettono la sostenibilità in primo piano nei propri valori, gli esperti ritengono che i posti di lavoro siano in aumento. Zabala conclude la sua osservazione affermando che le organizzazioni più lungimiranti comprendono bene l’esistenza di questa opportunità.

"Stanno rivedendo i propri modelli di business, in alcuni casi con investimenti milionari e con un impatto positivo su tutta la loro catena del valore, creando migliaia di posti di lavoro".

 

Questo blog è stato originariamente scritto come parte dell'Hays Journal.

 

Autore: David Phillips - Head of Investor Relations, Hays

David Phillips è Head of Investor Relations and Environmental, Social & Governance (ESG) strategy di Hays. Dopo aver conseguito la qualifica di contabile, è passato alla gestione dei fondi e ha trascorso sei anni come UK Equities Investment Manager in Scozia. Ha poi trascorso 11 anni nella ricerca azionaria ed è diventato un analista di alto livello, gestendo il team UK Midcap research di Citi e creando il team di Business Services di Redburn, prima di entrare in Hays nel 2017 come Head of Investor Relations. Ha una passione radicata per le tematiche ESG e crede fermamente che le migliori aziende siano quelle che dimostrano la leadership in ESG. Sta coordinando il percorso di Hays verso il Net Zero carbon entro la fine del 2021.

Promo block - Register a job

Contattaci per approfondire le esigenze della tua azienda.

Promo block - Pubblicazioni

Pubblicazioni & Report

Hays è opinion leader nel mondo del lavoro. Le nostre pubblicazioni offrono una visione di massima sull'attuale situazione del mercato del lavoro e del mondo HR.

Promo block - Social

Seguici sui social

        

Promotional block - trova candidato aziende

I migliori candidati disponibili

Consulta i profili dei migliori professionisti in contatto con Hays.